Il muro - Racconto

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- Immagine di Jonathan Kos-Read - 

Questa è la storia di una piccola anima nata tante lune fa. Occhi di cielo, sorriso di paradiso. I primi strilli, le mani tese, il desiderio di comunicare al mondo la propria verità: sono viva! Le prime escursioni in un mondo tanto nuovo quanto affascinante, e quelle braccia forti e robuste che la sollevavano e le permettevano di volare alto alto…
I primi capricci, i primi rimproveri, i primi doni, i primi gridolini di felicità.

Crescendo la piccola anima si ritrovò completamente immersa in quella che i suoi genitori chiamavano “società” e si scoprì ad amarla e odiarla al contempo.
I primi giochi, i primi amici, i primi compiti a casa, le prime lacrime amare.
Si poteva sinceramente amare ed odiare la stessa identica cosa.
La prima cocente delusione, le prime speranze, il primo amore.

E poi successe quello che succede a quasi tutte le piccole anime: in un istante il tutto sembrò trasformarsi in niente.
Niente più speranze, niente più amore, solo paure. E delusioni su delusioni…
Pietre su pietre...
Una pietra per tutti gli amici che erano stati condannati per tradimento; una pietra per i suoi genitori che si erano promessi eterno amore e ora non si parlavano neanche più; una pietra per il suo amore, quello che doveva essere un grande amore, il primo…
E cemento. Una pietra e un po’ di cemento, lacrime e orgoglio.
Un’altra pietra e un po’ di cemento, lacrime e disillusione.

Dopo la stagione delle piogge ecco che ritornava il sole nella vita della piccola anima, il sorriso brillava nuovamente sul suo volto. Un dialogo migliore con i suoi genitori, il desiderio di innamorarsi di nuovo…
In quei momenti la piccola anima si dimenticava del muro che da anni stava costruendo, quasi le sembrava non fosse mai esistito. Ma il muro era lì. C’era ogni qual volta la piccola anima decideva di non fidarsi completamente degli altri; c’era quando litigava con i suoi; c’era quando non riusciva ad aprire il suo cuore…

Il tempo passava, la piccola anima continuava a crescere e il muro si faceva sempre più resistente e impenetrabile. Era una buona difesa. Troppo dolore, troppe ferite, Insopportabili.
Distruggi quel muro! Le gridava l’Amicizia attendendo il giorno in cui sarebbe entrata nella sua vita.
Distruggi quel muro! La supplicavano i silenzi amari dei suoi genitori.
Distruggi quel muro! Le sussurrava la voce dell’Universo, quella voce che era anche l’Amore infinito per il quale il suo cuore piangeva silenziosamente ogni notte.
Lei, la piccola anima, si tappava le orecchie per non sentire, per non soffrire più.
Si era convinta che niente di bello si potesse nascondere dietro tanto dolore.

E fu così che quando l’Amicizia decise di entrare nella sua vita, al posto della piccola anima trovò il muro. Nessuna breccia, nessuna speranza di potervi passare attraverso e poterla raggiungere.
E dopo l’Amicizia arrivò l’Amore, il canto dell’Universo, ma anche lui si trovò la strada sbarrata.
Entrambi potevano sentire distintamente la piccola anima piangere al di là del muro.
L’amicizia incominciò a piangere con lei, silenziosamente.
L’amore gridò disperato, non poteva credere che il suo più grande sogno potesse essere infranto in un modo così crudele.

Ma la piccola anima rimase al di là del muro. Da quanto tempo ormai attendeva un qualcosa che non sarebbe mai arrivato? L’amicizia e l’amore, belle parole, niente di più.
Quel grido… un’altra piccola anima che non avrebbe mai realizzato i suoi sogni.
Ma di certo, lei, non si sarebbe più illusa, il muro l’avrebbe sempre protetta, difesa da tutto. Anche da ciò che avrebbe potuto renderla felice.

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Scritto da Maristella Gentili, settembre 2015
Il racconto appartiene alla sua legittima proprietaria, ed è stato pubblicato su Shiningarden per gentile concessione dell'autrice.
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